Spada a tazza frantopino



Mastro spadaio italiano

Nord Italia, XVII secolo

Materiale: Ferro forgiato e cesellato

Misure: Lunghezza 122 cm

scheda critica a cura di gherardo turchi

Splendido esempio di spada realizzata con fornimenti incisi e guardia a tazza magistralmente cesellata, realizzata in una di quelle fiorenti officine attive a Milano nel corso della seconda metà del XVII secolo.

Tipica dell’esercito mammelucco, la spada a tazza prese piede in Italia, come pure in una vasta parte dell’Europa del sud, dalla metà del XVII, quando l’impero turco controllava gran parte del mediterraneo. Tale arma era composta da una lama sottile e flessibile sulla quale venivano incavalcati fornimenti composti da una grande coccia, arresti dritti uniti con un guardamano che partiva dall’incavo della lama per arrivare quasi a toccare il pomo. Proprio sulle ampie superfici delle coccie e sui pomi i maestri incisori e cesellatori presenti all’interno delle botteghe dei maestri spadai si cimentavano nei più svariati decori. Grande impulso creativo nella decorazione di questo tipo di fornimenti giunse dal passato, nello specifico dai decori delle armature cinquecentesche sulle quali le incisioni all’acquaforte mostravano racemi e volute fogliacee atte ad impreziosire i completi difensivi. Tali decori vegetali furono ripresi nella realizzazione dei trafori delle tazze, come pure nei decori dei pomi.

Milano, Brescia e Napoli furono maestre nella realizzazione di questo tipo di armi. Proprio alla produzione milanese di spade, appartiene l’opera in esame. Con tazza incisa e cesellata a volute fogliacee, che tendono a ripetersi sul pomo e sulla falda esterna così da formare un continuum stilistico, la spada monta una lama a frantopino, espressione questa che colloca senza dubbio l’opera in una fucina della città meneghina. Furono infatti gli spadai milanesi i primi a montare questo tipo di lame sulle loro spade a tazza, comprendendone le indubbie qualità, mentre Brescia e Napoli seguirono solo vent’anni più tardi, non dando comunque mai queste ultime largo respiro all’utilizzo di tali lame. Il frantopino, conosciuto anche come francopino o colichemarde, era un tipo di lama montata sulle spade da fante nel XV secolo, poi ripresa dalla metà del Seicento ed utilizzata largamente in Francia ed in Italia nel Settecento sugli spadini da corte. Con lama larga e piatta a due fili al tallone e al primo tratto, poi bruscamente ristretta e continuata in verduco come un lungo ed acuminato stile, la spada con questo tipo di lama si poteva usare sia da taglio che da punta.

Pochi sono oggi gli esemplari noti di spade Seicentesche con lama a frantopino, caratteristica questa che colloca l’arma qui in esame in quella sfera di armi particolarmente ricercate nel mercato antiquario. L’opera giunge a noi in ottimo stato conservativo, priva di restauri o sostituzioni.

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