Coppia mappamondi



Newton & Son

Londra, 1851

Globo terrestre

Globo celeste

Materiale: Legno e carta

Misure: 45 x 57 cm

scheda critica a cura di gherardo turchi

Coppia di antichi e pregiati mappamondi, terrestre e celeste, risalenti al XIX secolo, più precisamente all’anno 1851 come viene riportato nel cartiglio stampato sulla superficie di entrambi i globi. Il mappamondo terrestre consiste nella rappresentazione cartografica dell’intera superficie terrestre (detta anche planisfero), per lo più divisa in due parti corrispondenti a due emisferi (orientale e occidentale), su un globo girevole intorno a un asse generalmente in scala inferiore a 1:50.000.000. Quello celeste, invece, rappresenta tutto il cielo stellato, diviso in due emisferi (boreale e australe).

Il cartiglio pubblicato sui globi conferisce inestimabile valore a questa coppia di capolavori dato che definisce la provenienza di essi da una delle più importanti case inglesi di produzione di mappamondi: la Newton & son di Londra fondata da John Newton (1759-1844) nel 1783. Egli fu un allievo di Thomas Bateman e pubblicò il primo globo in collaborazione con l’incisore di mappe William Palmer.

La ditta risultava essere originariamente “Globe & Sun”, al n. 128 di Chancery Lane, in seguito si trasferì al n. 97 di Chancery Lane nel 1803, per stabilirsi infine al n. 66 di Chancery Lane nel 1817. Sembra che gran parte dei componenti della famiglia abbia creato globi di differenti misure, fatto, questo, che contribuisce a caratterizzare ancor più la produzione di ognuno rendendo di conseguenza più agevole il riconoscimento e quindi l’attribuzione. George Newton, per esempio, stampò un globo di 38 cm. di diametro nel 1787; James Newton, invece, ne produsse un altro di 31 cm. di diametro nel 1801. Nel 1818 la casa di produzione realizzò globi firmandosi “Newton & Son and J. & W. Newton” aggiungendo William (1786-1861), figlio di John. William rappresentò un’acquisizione molto preziosa per il nome della ditta visto che fu anche un agente di brevetto. Il nome dell’azienda cambiò di nuovo negli anni ’30 nella nuova versione “Newton, Son & Berry” (1832-1841) dato che si aggiunse Miles Berry, un altro agente di brevetto nonché ingegnere civile. Il figlio di William, William Edward (1818-1879), subentrò nel 1838 ed il nome divenne W. Newton & Son, oppure ancora una volta semplicemente Newton & Son, dal 1841 fino a circa il 1883. Nessuna introduzione di qualche altro figlio di William, come Alfred Vincent (1821-1900) nel 1843, o quella di Frederick (1824-1909) ebbe impatto sul nome dell’azienda che, infatti, rimase inalterato come “Newton & Son”. La ditta di strumentazioni “Newton & Co.”, dal 1851, continuò a lavorare al n. 3 di Fleet Street grazie a William Edward e Frederick, nipote di Daniel Newton che era il fratello più giovane di John e figlio di Charles.

Molto probabilmente il più grande trionfo della casa di produzione Newton fu la Grande Esposizione Universale del 1851, dove esposero globi di ogni dimensione, infatti essi andavano dai 2,52 ai 63,5 cm. di diametro. I Newton furono premiati con una medaglia aggiudicata per un globo terrestre manoscritto di un 1 m. e 82 cm.

Entrambi i mappamondi sono in noce, incisi e posano su due treppiedi. Il cartiglio sul mappamondo celeste riporta tale scritta: “Newton’s, new & improved, celestial globe, on which all the Stars Nebulae & Clusters contained in the extensive Catalogue of the late F. Wollaston F.R.S. are accurately laiddown their Right Ascensions & Derlina having been recalculated for the Year 1810, by W. Newton. Manufactured by Newton & Son, Chancery Lane, London, published Jan 1851”. Invece sul globo terrestre si legge: “Newton’s, new & improved, terrestrial globe, embracing every recent discovery to the present time. Manufactured by Newton & Son, Chancery Lane 66, London, published 1851”. Tali splendidi manufatti venivano solitamente commissionati o da nobili e ricchi signori che li destinavano ad impreziosire studioli e wunderkammer di palazzi signorili, oppure erano di interesse di studiosi di geografia, astronomia e cartografia. Tali esemplari si presentano in ottime condizioni di conservazione.

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